Meditazione e visione della realtà

Le nostre reti neurali (le modalità in cui sono connessi i nostri neuroni) determinano il modo in cui vediamo la realtà.

Non possiamo vedere ciò che non è presente nella nostra rete neurale.

Per questo, forzare dall’esterno i tuoi fratelli a vedere quel che non vedono, non ha senso.

La coscienza di ognuno segue il proprio percorso di espansione, secondo i propri tempi.

Le reti neurali di ognuno crescono e se ne creano di nuove attraverso nuove esperienze e, ancor più velocemente, attraverso l’esperienza della #meditazione.
Le neuroscienze si stanno interrogando su questo impatto che la meditazione sembra avere sul cervello di chi pratica.
Io stessa, un anno fa, ho collaborato a uno studio universitario per monitorare come e in che modo la pratica meditativa modifichi e ampli le nostre reti neurali.
Anche la scienza, dunque, sta constatando quello che i grandi maestri di yoga e di meditazione hanno sempre insegnato e che loro hanno definiscono l’espansione della coscienza.

Nelle antiche tradizioni leggiamo di “apertura del terzo occhio” o “apertura del sesto chakra” a seguito di una pratica regolare e costante. Questa apertura potremmo definirla come lo sviluppo della capacità di vedere anche i corpi più sottili, ciò che viene detto – impropriamente – immateriale come le forme pensiero, il campo aurico e in generale l’energia sottile di ogni essere.

 

Stiamo entrando in un periodo storico detto di “risveglio collettivo”: sempre più nostri fratelli sperimentano stati di coscienza prima sconosciuti, appunto un’espansione di coscienza, un’armonizzazione e risveglio del sesto chakra, legati non solo dalla pratica meditativa. Queste “aperture” saranno verosimilmente sempre più frequenti.

 

Per prepararti a questo passaggio, indovina che ti consiglio?